Benessere, il vero lusso. Che tutti vogliono (anche in rete)

Tutti lo vogliono, tutti lo cercano. E così è diventato un bene di lusso. Non è un’auto costosa o una borsa di di un brand esclusivo, ma un modo di essere, una condizione. È il benessere, concetto che fonde corpo e anima e che secondo uno studio di Truth Central, la divisione di ricerca dell’agenzia creativa McCANN Worldgroup, è diventato comune solo nel 2012, ma rappresenta oggi una vera filosofia di vita. E proprio al vivere bene è dedicata la riflessione di Ipg Warehouse, piattaforma che si occupa di temi sociali e attualità, che indaga le trasformazioni di questo trend mondiale a partire dalle ricerche svolte da Truth Central nel 2012 e nel 2015.

Emozioni sempre più importanti

Rispetto ai dati raccolti nel 2012, la “ricetta del benessere” targata  2015 attribuisce un’importanza nettamente superiore alla sfera privata e agli stati d’animo. Nella prima ricerca, infatti, le emozioni contavano al 18%, percentuale salita al 25% nel 2015. Nello stesso lasso di tempo, l’importanza attribuita alla salute fisica è scesa dal 29% al 20%, anche se in modo non uniforme. Negli Stati Uniti, Regno Unito e Canada, infatti, il corpo rimane al primo posto nella valutazione della felicità, mentre Sud Africa, Cina e Hong Kong lo mettono in seconda posizione.

Nella visione più emotiva ed umana del benessere, contano di più la famiglia (è passata dal 5% nel 2012 al 12% nel 2015) e la possibilità di avere tempo libero e da dedicare agli amici. E il benessere sempre di più diventa un concetto soggettivo e completamente personale, in cui rientrano le esperienze passate, il raggiungimento degli obiettivi prefissati e la dimensione affettiva nella vita quotidiana.

Una trasformazione portata dalla tecnologia

Tra smartphone e chiamate intercontinentali gratuite, la tecnologia ha reso più difficile separare lavoro e vita privata. E il buon equilibrio tra queste due componenti, insieme alla cura di sé, è diventato un forte elemento di benessere, da raggiungere con corsi di yoga, diete detox e spesa bio. Un insieme di attività non propriamente economiche… E infatti i dati evidenziano come l’1% più ricco della popolazione mondiale possieda più benessere di quello del restante 99%. Come dire, per il benessere le emozioni contano, ma anche i soldi.

Anche la salute è online

Per rispondere alla domande di benessere sono nate piattaforme e dispositivi tecnologici che ci aiutano a meditare, ci seguono nello sport, controllano perfino la nostra salute mentale. Il 50% delle persone intervistate ha dichiarato di cercare online i sintomi prima di andare da un medico, mentre il processo contrario è seguito dal 48% delle persone. Ed ecco che anche l’ecosistema della salute, nell’era del benessere, viene rivoluzionato: i dottori hanno un ruolo sempre più marginale (tanto che 1/5 degli intervistati e 1/3 dei giovani crede che la tecnologia eliminerà il bisogno dei dottori) e ben il 20% crede alle informazioni di salute/benessere trovate e lette sui social network e sui profili degli influencer. Per questo Google ha iniziato una collaborazione con i medici di Harvard e della Mayo Clinic per fornire risposte più corrette alle domande che gli utenti pongono al web