In dieci anni sono spariti quasi 200mila negozi di quartiere

I tagli dei consumi delle famiglie italiane dal 2007 sono stati pari a 21,5 miliardi di euro. A fare le spese della crisi sono stati anche le piccole botteghe artigiane, che dal 2009 sono diminuite del 12,1%, corrispondenti a circa 178.500 unità, mentre i negozi di quartiere sono scesi di quasi 29.500 unità, -3,8%. Una perdita che complessivamente registra la sparizione di quasi 200mila negozi di vicinato in 10 anni. A fare il punto sulla situazione è uno studio della Cgia, secondo il quale la spesa complessiva dei nuclei familiari anche lo scorso anno ha registrato una frenata, ammontando a poco più di 1.000 miliardi di euro.

Dal 2007 la contrazione più importante riguarda l’acquisto dei beni, -10,3%

Sotto il profilo della composizione della spesa tra il 2007 e il 2018 la contrazione più importante ha riguardato l’acquisto dei beni (-10,3%), mentre i servizi sono cresciuti del 7%.

In dettaglio, i beni non durevoli (prodotti cura della persona, medicinali, detergenti per la casa, etc.) sono crollati del 13,6%, quelli semidurevoli ( abbigliamento calzature, libri, ecc.) si sono ridotti del 4,5%, e quelli durevoli ( auto, articoli di arredamento, elettrodomestici, ecc.) del 2,8%.

In Sardegna “muoiono” le aziende artigiane, in Valle d’Aosta il piccolo commercio

La regione più colpita dalla moria di piccole aziende artigiane è stata la Sardegna, che negli ultimi 10 anni ha visto scendere il numero del 19,1%, riporta Adnkronos. Seguono l’Abruzzo, con il 18,3%, e l’Umbria, con il 16,6%.

L’andamento delle imprese attive nel piccolo commercio, invece, ha subito la riduzione più significativa in Valle d’Aosta, con il 18,8%, in Piemonte con il 14,2%, e in Friuli Venezia Giulia con l’11,6%. Rispetto al trend negativo, risultano essere di segno opposto la Calabria (+3%), il Lazio (+3,3%) e la Campania (+4,6%).

Negli ultimi 11 anni le vendite al dettaglio sono scese del 5,2%

Le vendite al dettaglio, che costituiscono il 70% circa del totale dei consumi delle famiglie, negli ultimi 11 anni sono scese del 5,2%. Tuttavia, quelle registrate presso la grande distribuzione sono aumentate del 6,4% mentre nella piccola distribuzione (botteghe artigiane e piccoli negozi) sono precipitate del 14,5%. Sebbene il gap si sia decisamente ridotto, anche in questi primi 9 mesi del 2019 i segni sono rimasti gli stessi, +1,2% nella grande distribuzione e -0,5% nella piccola distribuzione. In ogni caso, la caduta dell’acquisto dei beni è proseguita anche quest’anno. Tra il primo semestre 2019 e lo stesso periodo del 2018 la contrazione è stata infatti dello 0,4%, con una punta del -1,1% dei beni non durevoli.