Vacanze, l’Italia divisa a metà fra chi parte e chi no

Saranno poco più della metà della popolazione (precisamente il 54%) gli italiani che faranno o stanno già facendo una vacanza nel 2021, contro un 46% che invece resterà a casa, sia per le preoccupazioni legate al virus sia soprattutto per questioni economiche. A fotografare lo stato di salute del turismo tricolore è un sondaggio realizzato da Demoskopika per la trasmissione Anni 20 Estate in onda su Rai2. Insomma, il meritato periodo di ferie fuori casa è un “miraggio” per quasi 10 milioni di nostri connazionali, circa il 9% in più del numero rilevato rispetto allo scorso mese di maggio.

Perché non si parte

Il 46% degli italiani non partirà per un periodo di vacanza. Ma quali sono le ragioni? Tra i motivi principali emersi dal sondaggio, oltre alla modalità di risposta di chi “ha già rinunciato, al di là del coronavirus” (24%), uno dei principali motivi della mancata partenza è la paura del disagio economico alimentato dall’emergenza pandemica. E così, circa 10 milioni di italiani, pari al 17% del campione, non andranno in vacanza perché non hanno la possibilità economica per farlo mentre appena il 5% ha rinunciato perché, pur volendo, ha ancora timore a viaggiare a causa del Covid-19 e delle sue varianti. Una “preoccupazione economica” degli italiani, ancora più evidente se confrontato con l’orientamento emerso lo scorso mese di maggio. In particolare, il condizionamento del Covid-19 ad andare in vacanza si è ridotto di ben 19 punti percentuali, passando dal 24% della prima rilevazione (maggio 2021) al 5% della seconda rilevazione (luglio 2021). Un cambiamento nei comportamenti di consumo turistico evidenziato anche dall’impennata della percezione di un peggioramento delle condizioni economiche: lo scorso mese di maggio a dichiarare l’impossibilità di programmare una villeggiatura per difficoltà economiche era stato l’8% del campione a fronte del 17% del dato odierno. Le fasce della popolazione che non partiranno sono rappresentate soprattutto da chi ha un basso titolo di studio, operai, persone in là con gli anni. Per quanto riguarda la questione territoriale, i “rinunciatari” abitano prevalentemente nelle regioni del Centro e del Nord ovest.

L’identikit di chi può partire

Dall’altra parte di questa analisi, c’è invece quel 54% di italiani che invece potrà andare in vacanza. Si tratta in prevalenza di persone giovani (il 62%),  residenti nelle Regioni del Mezzogiorno,con un titolo di studio medio-alto e che si trovano in una condizione di lavoro dipendente (dirigenti, quadri, impiegati, etc.) piuttosto che autonomo. In merito alle mete, la preferita resta il mare, scelta dal 58% del campione, seguita poi da “montagna” (15%), dalla vacanza nelle “città d’arte e dei borghi” (10%) e in “campagna e agriturismo” (8%).