Cibi a base vegetale, in Italia crescono del +3%

La gamma di cibi a base vegetale, prodotti realizzati partendo da proteine vegetali di verdura, legumi, cereali, semi o alghe, è molto ampia. Si va dai burger e i piatti pronti, che trainano il mercato crescendo a doppia cifra, a gelati e dessert fino alle bevande vegetali. Questi alimenti si fanno sempre più spazio sulle tavole degli italiani. E mentre ferve il dibattito sulla carne coltivata, il gruppo Prodotti a base vegetale di Unione Italiana Food racconta di un 2022 in crescita di circa il 3% a volume per il comparto, mentre a valore il fatturato è cresciuto dell’8% (490 milioni). Insomma, i prodotti a base vegetale sono sempre più scelti dai consumatori. Oggi quasi 22 milioni di italiani consumano regolarmente questa categoria di prodotti.

Non conquistano solo il palato

A decretare il successo di questi prodotti, nati come alternativa al consumo di proteine animali, sono diversi fattori che hanno sicuramente a che fare con ‘il palato’. Ma non solo. “Dietro il successo di questi prodotti c’è il gusto – . – commenta Salvatore Castiglione, presidente Gruppo prodotti a base vegetale Unionfood – ma anche la volontà di aumentare il proprio intake di proteine vegetali, forse strizzando l’occhio anche all’ambiente, perché questi prodotti consumano meno suolo e meno acqua”.
Di fatto accanto ai benefici per la salute, riconosciuti da oltre l’80% degli intervistati, c’è la sostenibilità (77%).

Non solo per chi è vegetariano o vegano

A chi restano dubbi sul loro consumo di acqua e suolo (15%) risponde Ludovica Principato, docente presso l’Università Roma Tre: “Se la popolazione italiana si spostasse verso diete flexitariane a favore di un maggiore consumo di alimenti vegetali si emetterebbero ogni anno 106 milioni di tonnellate di CO2 equivalente rispetto alle 186 dei consumi attuali, liberando campi coltivati delle dimensioni di 5.000 campi da calcio e riducendo di molto i consumi idrici”. Del resto questi alimenti si rivolgono non solo a chi è vegetariano o vegano, ma anche a chi ha scelto una dieta flexitariana, attenta al proprio benessere e a quello dell’ambiente.

Nulla a che vedere con la carne coltivata

Secondo un’indagine Astraricerche, il 75,5% di chi già conosce i cibi a base vegetale sa di cosa sono fatti grazie soprattutto alla chiarezza delle etichette. Nulla a che vedere dunque con la carne coltivata, un prodotto di origine animale che proviene da cellule estratte dall’animale e coltivate in bioreattori per produrre burger di origine animale.
“Dal giorno in cui è nato questo gruppo dedicato ai prodotti a base vegetale – sottolinea Castiglione  ad Askanews- abbiamo convenuto che ‘a tavola’ c’è davvero posto per tutti. Questo significa che senza attaccare nessuno, ci facciamo spazio fra le altre categorie”.