Gli italiani non bevono l’acqua del rubinetto 

A delineare lo scenario relativo al consumo di acqua pubblica in Italia è il libro bianco 2023 Valore acqua per l’Italia, realizzato dall’osservatorio istituito dalla community creata da The European House – Ambrosetti. L’Italia è il primo tra i grandi paesi europei per qualità dell’acqua: l’85% della risorsa viene prelevata da fonti sotterranee, quindi protette e di qualità, contro il 69% della Germania, il 67% della Francia o il 32% di Spagna e Regno Unito, fino al 23% della Svezia. Ma in tema di acqua pubblica, la conoscenza e percezione degli italiani continuano a essere in contraddizione con i dati fattuali. Sono infatti meno del 30% (29,5%) gli italiani che consumano con regolarità acqua del rubinetto, nonostante il 96,3% dichiari di adottare comportamenti sostenibili. I giovani però potrebbero invertire questa tendenza. Il 60% di under 30 già beve senza problemi l’acqua degli erogatori pubblici.

Al Centro e al Sud poca sicuri della qualità idrica

Nell’area Nord-Est la ricerca segnala una maggior fiducia sulla qualità dell’acqua del rubinetto. L’87,4% degli intervistati la ritiene infatti di livello alto o medio, mentre al Sud e nelle Isole la fiducia scende di oltre 14 punti percentuali (72,8%). Quello che non convince nel Nord-Italia è soprattutto il sapore, ma al Centro e al Sud gli intervistati dichiarano di non sentirsi sicuri della qualità di quest’acqua, o non si fidano dell’igiene delle autoclavi.

Il consumo giornaliero viene sottostimato, non la bolletta

Nonostante un 2022 drammatico dal punto di vista dell’emergenza siccità (quasi il 70% del campione riconosce il 2022 come anno più caldo della nostra storia), il cambiamento climatico viene percepito dagli solo come il terzo problema più grave che affligge il paese (37,4%) dopo ‘sanità’ (39,9%) e soprattutto ‘occupazione’ ed ‘economia’ (62,2%). I due terzi del campione, poi, sottostima gli impatti del cambiamento climatico sull’agricoltura. Il 72% degli italiani, inoltre, sottostima il proprio reale consumo giornaliero d’acqua, pari a 220 litri pro capite, ma al contempo 9 italiani su 10 sovrastimano la propria bolletta: l’88,4% non conosce il costo unitario dell’acqua in Italia, ritenendolo il più delle volte troppo alto.

Un parco contatori con un’età media di 25 anni

L’Italia in realtà è uno dei paesi europei con la tariffa idrica più contenuta (2,10 euro/m3). Si spende meno solo in Bulgaria, Romania e Grecia, mentre in Danimarca si superano i 9 euro al metro cubo, e nella vicina Francia il costo è quasi doppio rispetto al nostro paese. Gli italiani ritengono le proprie spese legate all’acqua troppo elevate, ma oltre la metà (55%) non conosce il bonus idrico o le tariffe agevolate in vigore, così come strumenti di monitoraggio dei consumi. Inoltre, il parco contatori installato ha un’età media di 25 anni (circa 20 milioni di pezzi in totale), fattore che rende più complessa l’installazione di strumenti tecnologici per il monitoraggio e la gestione dei consumi.