Nelle aziende sempre meno donne al comando: perchè?

Lo confermano i dati di LinkedIn, pubblicati nel rapporto dedicato al Global Gender Gap del World Economic Forum 2023: se negli ultimi 8 anni il tasso di assunzione di donne nei ruoli di leadership a livello globale è aumentato lentamente (circa 1% annuo) nel 2020 la pandemia ne ha frenato il progresso, bloccato ulteriormente nel 2022 e 2023 dal rallentamento globale del mercato del lavoro.
Insomma, mentre il mondo continua a far fronte al rallentamento della crescita economica il tasso di assunzione di donne nei ruoli dirigenziali scende ai livelli del 2021. E nel primo trimestre 2023 la percentuale di donne che ricoprono ruoli dirigenziali scende al 32%, tornando ai livelli registrati durante il 2020.

Calano le assunzioni femminili per ruoli dirigenziali

Ancora una volta il peso maggiore della crisi grava sulle carriere femminili, erodendo i passi avanti fatti negli ultimi due anni.  Il calo della presenza femminile nelle posizioni di leadership è determinato da un minor numero di assunzioni di donne in ruoli dirigenziali. E i settori che registrano il calo maggiore sono servizi al consumo (-0,58%), sanitari e di assistenza (-0,42%) e settore immobiliare (-0,41%). Il calo maggiore di assunzioni di figure femminili senior si registra poi nei settori Tecnologia, Informazione e Media, e Servizi professionali (-4% rispetto al pre-2022). 
Analogamente, i settori Entertainment Providers e Wholesale riducono la quota di donne assunte in ruoli di leadership del 3%. Si tratta di alcuni dei settori più colpiti dai licenziamenti, che potrebbero avere un ulteriore impatto a medio termine sul numero di lavoratrici che raggiungono posizioni di leadership.

Il gap tra posizioni entry-level e C-Suite

Tutti i settori mostrano un Drop to Top, ovvero la misura in cui la rappresentanza femminile diminuisce ai livelli più alti.  In media, la quota di donne nei ruoli di C-Suite scende al 25%, nonostante queste rappresentino quasi la metà delle posizioni entry-level.
Ma alcuni settori fanno meglio di altri. Nel settore dei servizi al consumo il 57% delle posizioni di ingresso è occupato da donne, rispetto al 38% dei ruoli di leadership, in quello del commercio al dettaglio il 53% delle posizioni di ingresso è occupato da donne, rispetto al 36% delle posizioni di leadership, e nel settore dell’istruzione le donne rappresentano il 60% delle posizioni di ingresso e il 39% delle posizioni di vertice.

Posizioni STEM: le più richieste, ma 8 leader su 10 sono maschi

Anche se nel mondo ci sono più laureate in materie STEM non altrettante entrano poi nella forza lavoro. E se i ruoli STEM sono tra quelli più richiesti, quindi probabilmente più resistenti alle pressioni economiche, a livello globale le donne continuano a essere significativamente sottorappresentate (29%), dove 8 ruoli di leadership su 10 sono occupati da uomini. 
Il calo più netto nella rappresentanza femminile (7%) si verifica tra la laurea e l’ingresso nella forza lavoro STEM, per poi diminuire solo quando si inizia a scalare la leadership. Ciò è vero in tutti i Paesi, ma il calo è molto più marcato in Austria, Paesi Bassi, Francia e Brasile.